Il discorso dell’assistenza famigliare è strettamente connesso a varie figure professionali tra cui quella della badante. Chi abita a Milano e dintorni e ha bisogno di una persona che faccia questo mestiere, può trovare tutte le informazioni sul sito www.badantimilano.com
La figura della badante viene spesso confusa con quella della colf. Le due figure professionali però sono diverse anche per alcune questioni che riguardano l’inquadramento di legge della professione.
Badante e colf: scopriamo qual è la differenza.
La badante
La badante si occupa di badare alle persone non autosufficienti come anziani, malati o disabili che vengono sostenuti nelle loro azioni quotidiane. La badante ha il compito si sbrigare lavori domestici in casa dell’assistito, di fare la spesa, di preparare i pasti.
La badante deve sostenere la deambulazione dell’assistito, occuparsi della sua igiene personale, controllare il corretto svolgimento delle terapie farmacologiche. La badante deve fare compagnia all’assistito e conoscere nozioni di primo soccorso. La badante instaura una relazione personale con l’assistito, un rapporto umano di sostegno psicologico.
La colf
La colf è una lavoratrice il cui compito è sbrigare comuni faccende quotidiane riferite alla casa della famiglia in cui è assunta. La colf deve sbrigare i compiti di pulire gli ambienti, fare commissioni, a volte preparare i pasti.
La differenza tra la colf è la badante è che la seconda presta assistenza un componente del nucleo famigliare mentre la colf si occupa della casa e non delle persone. Colf e badanti dal punto di vista lavorativo sono inquadrate nella stessa maniera ma le categorie possono essere diverse a riguardo dell’esperienza e delle mansioni svolte.
L’inquadramento
L’inquadramento di colf e badanti rientra nella categoria dei lavoratori domestici e dipende da qualifiche, mansioni, orari di lavoro e convivenza o meno con la famiglia o con l’assistito. La convivenza può essere a servizio intero o ridotto per lavoratori di livello C, B e B Super e studenti tra i 16 e i 40 anni.
La non convivenza può essere a tempo pieno o parziale, il contratto di lavoro a tempo indeterminato o determinato e anche con somministrazione o a prestazione occasionale.